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Leadership, Anna Tavano su Divercity: home working opportunità per le donne

Sull’ultimo numero di Divercity, magazine europeo che si occupa di tematiche legate all’inclusione e all’innovazione, si parla di manager donne nel settore bancario. A farlo è Anna Tavano, Head di Global Banking di HSBC Italia, attraverso un editoriale pubblicato a pag. 34 in cui sottolinea il ruolo delle tecnologie digitali nel cambiamento culturale in atto nel mondo del lavoro. “La pandemia di Covid-19 ha generato una crisi eccezionale, molto diversa da quella del 2008, a cui viene spesso paragonata. Ci troviamo di fronte a uno scenario del tutto nuovo – scrive Anna Tavano – che ha modificato profondamente abitudini sociali, organizzative e culturali, sia nella sfera della vita privata che in quella della vita professionale, mettendo in discussione quelle che pensavamo essere consolidate modalità di esistenza e lavoro”.

Secondo la manager, l’utilizzo costruttivo del digitale, che ha permesso modalità come l’home working, può essere oggi la strada maestra per ottenere una maggiore inclusione delle donne, in particolare nelle posizioni senior. “Perché la questione è sempre quella, purtroppo antica, che riguarda le donne e la difficoltà di essere considerate alla pari dei colleghi uomini quando devono crescere nei ruoli aziendali. Nel settore bancario, se al livello junior la forza lavoro è ripartita al 50% tra uomini e donne, quando è il momento di crescere professionalmente le donne rimangono indietro a causa della difficoltà di coniugare il lavoro con gli impegni familiari”. Oggi, grazie al contributo delle tecnologie digitali, è stato possibile dare spazio ad un’organizzazione del lavoro più fluida e moderna e allo stesso tempo anche più produttiva: “L’home working che abbiamo sperimentato ci ha insegnato a lavorare per obiettivi, in maniera flessibile e intelligente. I manager hanno imparato ad esercitare meno controllo, ma più leadership, e la produttività è cresciuta del 4%”.

Uno scenario che consente ai lavoratori del settore una migliore divisione del tempo, permettendo un maggiore equilibrio nel percorso professionale delle donne, alle quali viene richiesto il carico maggiore in fatto di organizzazione della vita familiare e lavorativa. Stando infatti alle ultime rilevazioni dell’ILO, le donne italiane si fanno carico del 74% delle ore di lavoro non retribuite dedicate all’assistenza e alla cura della persona: “Siamo in un’epoca matura, in cui ottenere un bilanciamento vita-lavoro non dev’essere un privilegio, né rivendicarlo può essere motivo di giudizio negativo. Avere la possibilità di scegliere da dove e come lavorare genera maggiore qualità di lavoro e, con il supporto dell’evoluzione culturale già in atto, consentirà alle donne di essere più competitive sul mercato e di non dover abbandonare la propria occupazione, coltivando le proprie aspirazioni di crescita professionale. È un’occasione per tutti – conclude Anna Tavano – che se governata in modo da garantire il necessario equilibrio tra lavoro in ufficio e home working può generare valore attraverso un aumento della diversity. Mi auguro che le aziende italiane la colgano concretamente, senza paura”.

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