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Harvard Business School online: Alice Carli ospite di “Global Chapter” come prima donna italiana

Alice Carli è intervenuta come ospite a “Global Chapter”, prima donna italiana a partecipare al dialogo condotto dalla celebre Deputy Director del Comitato Globale di Inclusione, Gwen Mdinaradze per Harvard Business School Online Community. Svoltasi lo scorso aprile, l’intervista, durata più di un’ora in quanto aperta anche al pubblico, ha avuto come focus l’innovazione e tutte le sue differenti declinazioni sia strategiche che di management di risorse, che Alice Carli spesso utilizza come suo asset.

Alla manager, che opera da oltre 20 anni a livello internazionale nel settore della moda, del lusso e del lifestyle, è stato chiesto di raccontare la sua vocazione all’innovazione, certificata peraltro nel 2020 da HBSonline avendo conseguito, proprio durante il primo anno di Pandemia, un Certificato di Specializzazione in Strategia (Digital Disruption, Disruption Strategy e Sustainability Business e Strategy). Alice Carli ha raccontato come sicuramente l’innovazione sia stata fondamentale da sempre ma specialmente negli ultimi anni del suo percorso professionale, quando tutto era cambiato, quando i paradigmi di business, sociali, di rapporto con il consumatore erano stati soverchiati senza precedenti. Quando le Aziende si ritrovavano a doversi interfacciare con un mondo che “giocava” con delle regole e metodi completamente diversi dai precedenti.

Alice Carli ha da sempre avuto un posizionamento manageriale innovativo, soprattutto nella visione progettuale (talvolta d’avanguardia) nella gestione aziendale, in termini di IoT, CRM, Digital, Marketing e Business Strategy mettendo al centro i bisogni dei clienti ed aprendo un dialogo con loro quando già in L’Autrechose, Furla e Peuterey lanciò il CRM, l’integrazione del digitale al fisico e in ultimo chat 24/7 al posto del tradizionale customer service. L’intenzione, accolta con successo non solo dai clienti B2C ma in L’Autrechose anche B2B, era quella di aprire un dialogo con il consumatore o potenziale tale, di fornire loro un servizio più completo ma soprattutto di evolvere la funzione del call center in un modello decisamente più avanzato.

Questo esempio che Alice Carli ha citato come “normale”, negli anni pre-pandemia, per molte Aziende italiane con business internazionale era fin troppo innovativo. Molte erano ancora restie ad approcciarsi a questo mondo digitale che apparentemente era lontano dall’essere umano.

Alice Carli riuscì a fare leva sulla complementarità della collaborazione fra l’essere umano e la tecnologia modificando anche un modo di fare cultura all’interno dell’azienda. “Mi rendo conto non sia facile interfacciarsi per un’azienda tradizionale ad un modello di Power Business Intelligence ma in realtà è solo e spesso un primo approccio che si ha, di fronte al cambiamento. Spesso temuto. Perché poi la curiosità, per un Responsabile di Produzione di una azienda produttrice di qualunque categoria, è evidente che emerga. Ecco, magari è stato meno evidente prima della Pandemia perché tutto andava così di fretta che pochi avevano il privilegio di fermarsi a pensare con calma”, sottolinea nell’intervista.

L’innovazione significa per Alice Carli un approccio mentale aperto all’evoluzione, che coglie nell’evoluzione un cambiamento, un qualcosa di dinamico che però dovrebbe essere sempre portatore di risultati positivi.

Se si pensa al mondo del Digitale, dell’e-commerce che vedeva some mezzo strategico di Brand e di Business già, come detto in altre interviste, nel 2012 in Furla, non ci si sorprende che lo pensasse come complementare ad un canale di vendita e come complementare ad altri strumenti di Brand cruciali per raccontare la marca e creare nuove esperienze.

Questo, quando nello stesso periodo la maggior parte delle Aziende del Settore temevano che l’e-commerce fosse un canale che avrebbe tolto mercato al wholesale.

Ed ecco che arrivano le domande su GAIT-TECH Srl, di cui Alice Carli è Direttore Generale e a livello di strategia ha specificato che il “lavoro di squadra è stato cruciale proprio per i differenti DNA professionali dei 4 fondatori (Goldoni, Caiumi, Benetti e Marchesini)”. Alice Carli evidenzia come l’ingresso del rinomato Diego Dolcini come Direttore Creativo abbia contribuito soprattutto in fase di passaggio da Device artigianale ad industriale, proprio per la sua flessibilità conoscenza della calzatura. Menziona con grande orgoglio il lavoro di squadra fatto con i soci e con i 3 investitori che hanno avuto visione imprenditoriale quali Simona Verrini, Marco Barbieri e il PHD MD Roberto Bevoni che se dapprima la Carli chiamò per certificare il progetto subito dopo diventò interesse più concreto per quest’ultimo.

L’innovazione è stata cruciale non solo nella strategia di posizionamento della Werable technology ma altresì nel modo di lanciare la start up attraverso la vittoria di un bando sull’innovazione di Invitalia ed il lancio in un panorama come quello di Las Vegas del CES ben lontano dai tradizionali eventi di moda.

Questo approccio dirompente ha convito l’azienda che ha appena conferito al CEO Goldoni il premio America Innovazione alla Camera dei Deputati.

Tornando all’esperienza in Harvard Business School, Alice Carli è stata disponibile a rispondere a moltissime domande, suggerendo a tutti di non smettere mai di imparare, ha posto in risalto l’importanza dell’interazione con i professori, tra cui Clayton Christensen, e con i colleghi provenienti da ogni parte del mondo: si è sviluppata così una grande e proficua condivisione di conoscenze e competenze tra tutti i partecipanti.

Anche quando le è stato chiesto se non si sentisse fuori luogo ad essere l’unica donna in mezzo a moltissimi uomini, molto seraficamente ha risposto al collega “che le sembrava una domanda anacronistica nel 2023” e ringraziando Gwen Mdinaradze per l’indimenticabile opportunità, ha chiuso l’intervista.

La video intervista uscirà nei primi di giugno.

Per maggiori informazioni:

https://hbsonlinecommunity.myhbx.org/s/content/aDHDm000000085G/startups-and-entrepreneurship

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