A pochi giorni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, Gianni Lettieri lo ricorda in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino”. “Nel bene e nel male ha lasciato un segno nel nostro Paese, sia come imprenditore che come politico”, dichiara il Presidente di Atitech e Meridie S.p.A., sottolineando che dell’ex Presidente del Consiglio gli italiani ricorderanno soprattutto le sue doti imprenditoriali. Nel ’76 rilevò Telemilano e due anni dopo fondò Fininvest: “Dal nulla creò un colosso”. Il primo incontro tra i due avvenne nel 2008 a Città della Scienza, “quell’anno decisi di fare una cosa particolare per rilanciare l’immagine della città. Lui era Presidente del Consiglio”, spiega Gianni Lettieri. E in quell’occasione, “Berlusconi mi disse che la mia relazione lo aveva impressionato perché non era il solito piagnisteo dei meridionali ma era un’approfondita analisi sulle responsabilità della classe dirigente del Sud”.

Gli incontri successivi consentirono di sviluppare idee significative come la questione del termovalorizzatore a Napoli, il decreto per bloccare le rate sulla restituzione dei finanziamenti delle imprese per due anni e il Premio dedicato ai partenopei eccellenti nel mondo. In eredità alla sua categoria, Berlusconi ha lasciato un modello di imprenditore “vincente, forte”, sottolinea Gianni Lettieri: “Se hai un’idea brillante, un progetto, lavori sodo e hai ambizione puoi raggiungere qualsiasi traguardo”,

Nel 2011, in occasione della prima candidatura a Sindaco, racconta ancora il Patron di Atitech e Meridie S.p.A., Berlusconi gli telefonò dicendogli: “Questa è una città straordinaria ma ha tanti problemi, per cui ci vuole tanto coraggio per salvarla. E lo può fare solo un imprenditore che la ami e che abbia questo coraggio”. Alla richiesta di candidarsi, all’inizio rifiutò. “Il mio – conclude Gianni Lettieri – era un progetto per la città che andava oltre i partiti”.