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Paola Severino si racconta: dall’infanzia alla famiglia, fino ai successi professionali

Una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”: Paola Severino si racconta attraverso le sfide lavorative, la famiglia, le esperienze di vita. Professore di diritto penale, avvocato di successo, ex Ministro della Giustizia, oggi è Vicepresidente dell’Università Luiss, Presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione e guida una fondazione che offre nuove opportunità di lavoro alle detenute. Da loro, ha dichiarato, si sente ispirata: insegnano a non mollare mai.
Non si separa nemmeno dall’attività di docente, dopo tanti anni e tanti incarichi di rilievo portati avanti con successo, perché il confronto con i giovani è sempre stimolante. Il segreto della sua carriera sta nella determinazione, ma anche un po’ nella timidezza: “Ho chiesto poco agli altri e molto a me stessa. Il successo è arrivato poco a poco. Ma sempre credendo nella bellezza di ciò che facevo”.
La più grande di tre fratelli, da sempre è cresciuta abituandosi a fare da sé: la svolta è arrivata con la tesi universitaria incentrata sulla responsabilità penale del Presidente della Repubblica, un terreno ancora sconosciuto. “Osai. Di lì a poco accadde qualcosa di assolutamente inatteso”, racconta Paola Severino. “Per la prima volta in Italia si verificarono i presupposti per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica”. Da lì nacque una viva discussione, e la sua carriera decollò. Il Tribunale? Una palestra di vita, capace di insegnare il rispetto dei ruoli e l’importanza di non essere arroganti.
Poi è arrivata la guida del Ministero della Giustizia: Paola Severino è stata la prima donna a ricoprire questo ruolo. “Senti di rappresentare lo Stato, cosa che ti riempie di orgoglio, ma anche di paura di sbagliare. E ciò rende l’impegno faticoso, ma pieno di soddisfazione, quando riesci a far approvare una legge”.
L’avvocato non dimentica l’importanza della famiglia e il sostegno che il marito e la figlia le hanno saputo dare. Parla anche della sua disabilità, che non è stata un ostacolo: “Se hai avuto una malattia grave, io l’ho avuta a sedici anni, acquisisci una forza in più. Non in meno”.

Per visualizzare l’intervista completa:
https://www.corriere.it/sette/politica/22_marzo_28/paola-severino-ho-chiesto-poco-altri-molto-me-stessa-regola-tutte-niente-arroganza-019c1f2e-aea0-11ec-89b4-33ef6a8626b0.shtml

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