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Giovanni Lo Storto: “Carceri, case famiglia, migranti: nuovi percorsi per gli studenti Luiss”

Giovanni Lo Storto, direttore generale dell’università romana: «Dal confronto con realtà e mondi diversi stimoleremo la crescita dei nostri giovani»

A luglio e agosto, trecento studenti della «Luiss» lasceranno aule di studio e campus per recarsi nelle frontiere dell’accoglienza e del reinserimento, dell’integrazione e della sfida all’AntiStato. Centri di prima ospitalità e carceri, case famiglia e terreni confiscati alla mafia: «Per parafrasare un antico detto: gli studenti alla Luiss crescono a lavoro e volontariato», esclama Giovanni Lo Storto. Il direttore generale della prestigiosa Università romana spiega: «Lo scambio e il confronto con realtà e mondi diversi sono per noi elementi imprescindibili per la crescita di un giovane».

Volontariato «di prima linea»; esperienze scomode, difficili. Sorpreso di tante adesioni?
Giovanni Lo Storto «Ragazze e ragazzi chiedono di mettersi alla prova e non solo con gli esami accademici, ma anche con le realtà fuori dal mondo uni¬versitario. Il progetto con i partner che si occupano di accoglienza dei migranti qui in Sicilia, ad esempio, ha avuto un gran successo. Questo vuol dire che c’è voglia di aiutare e di capire. I nostri studenti non scappano ma cercano risposte e soluzioni».

Tempo di esami di Maturità, poi di iscrizioni all’università. Resta decisamente elevato il tasso di abbandono degli studi per gli iscritti tra il primo e il secondo anno. Solo un difetto di orientamento?
«L’orientamento deve iniziare fin da piccoli, per proseguire sui banchi del liceo e dell’università. È senza dubbio l’arma vincente contro la dispersione scolastica e rimane una bussola fondamentale per capire dove si stia andando. Allo stesso tempo è un valido strumento per aiutare i ragazzi a capire le proprie attitudini e passioni così da evitare ciò che ricorda Almalaurea, ossia che il 42 per cento degli iscritti al primo anno di Università si è già pentito della propria scelta».

Giovanni Lo Storto, e la Luiss che fa per evitare «pentimenti»?
«Le scuole di orientamento della Luiss, le Summer school, rispondono proprio a questa esigenza, offrire la opportunità di scegliere con maggiore consapevolezza il corso di studi, perché no, già a partire dal terzo o dal quarto anno di liceo, con settimane di lezioni in ateneo e simulazioni di test per le facoltà a numero chiuso, non solo per i corsi offerti in Luiss, ma anche per Medicina e Ingegneria. Invito tutti gli studenti dei licei siciliani a sperimentare questo percorso, unico in Italia, che potrà offrire ai più brillanti una borsa di studio per la copertura totale dal pagamento della retta universitaria».

Scegliere la facoltà giusta, un modo per arrivare più facilmente alla meta della laurea. E poi?
«Vede, poi non è l’avverbio corretto. Io utilizzerei piuttosto prima. L’ingresso nel mondo del lavoro non deve essere un passaggio successivo alla laurea. In Luiss il percorso di crescita professionale parte dal primo anno con la Biografìa dello studente, una mappatura ragionata delle competenze del singolo, e prosegue con incontri e opportunità di formazione in azienda a livello nazionale e internazionale. NeU’ultìmo anno abbiamo attivato 2000 tirocini con una crescita del 112 per cento rispetto al 2014, e stretto accordi strategici per far studiare e lavorare i nostri ragazzi durante le esperienze di scambio all’estero».

Il lavoro manca, ma soprattutto cambia. Si parla tanto di eccellenza, di alta qualificazione. Adesso anche di «Industria 4.0»! Ma che significa davvero?

«Significa trasformazione, opportunità. In una parola: innovazione. In futuro il lavoro richiederà nuove competenze sempre più digitali e informatizzate, ma anche capacità di vedere oltre i problemi, di trovare soluzioni e di reinventarsi. Per questo alla Luiss abbiamo attivato corsi di laurea profilati, per la formazione di manager dell’innovazione e analisti del mercato digitale, registrando un successo in termini di domande di ammissione. Il 70 per cento in più!».

Giovanni Lo Storto, Scuola e Università in Italia sono spesso accusate di essere lontane, avulse, dal mondo delle imprese e della produzione. Possibile annullare le distanze, o almeno ridurle?
«Si può e si deve. Da noi gli studenti incontrano le aziende direttamente in aula e quest’anno, grazie al progetto Adoption Lab, sono stati 500 i ragazzi “adottati” dalle oltre cinquanta imprese coinvolte nell’i-niziativa, che hanno selezionato giovani meritevoli per percorsi di stage. Con i ragazzi dei licei, invece, la Luiss ha fatto da apripista per il progetto del MIUR di Alternanza scuola-lavoro, e da gennaio a luglio abbiamo ospitato nei nostri uffici oltre 400 ragazzi alle prese con la loro prima esperienza sul campo».

FONTE: Giornale di Sicilia
AUTORE: Gerardo Marrone

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