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Auro Palomba: “Imprese e giornali, due mondi distanti che forse iniziano a capirsi”

Caro direttore, il confronto fra imprese e media molto spesso è più vicino all’incomprensione che al dialogo. Un rapporto va costruito da più parti, e se la diffidenza e la scarsa conoscenza sono le basi di partenza, difficilmente si arriva a qualcosa di produttivo. E sempre stato così, storicamente, in Italia, lo è tuttora nella maggior pane dei casi in Veneto. L’argomento è stato dibattuto la scorsa settimana a Treviso, in un incontro fra giovani imprenditori e direttori dei quotidiani regionali. L’impressione che si è ricavata è stata di due mondi distanti, che forse cominciano ad aver voglia di capirsi, ma che parlano linguaggi differenti. Quello che si denota è l’assenza di un codice comune. I giornalisti lamentano la scarsa conoscenza dei meccanismi editoriali da parte dei loro interlocutori. Li accusano di essere invasivi e poco inclini all’ autocritica. Gli imprenditori replicano che la stampa punta solo allo show, rimanendo assente dai temi che interessano i rappresentanti del tessuto imprenditoriale, che fra l’altro dovrebbero essere i loro stakeholders. Chi come me nella sua vita professionale ha vissuto da ambedue le parti della barricata, se cosi la si può definire, non può che dar ragione a tutti i protagonisti della contesa. È vero: molti imprenditori e manager di azienda ritengono che i giornali debbano essere solo megafoni di eventi positivi; i giornalisti, d’altra parte, ergono a livello di notizia solo aspetti negativi della vita delle imprese. Partendo da questi presupposti, è difficile trovare un terreno d’incontro. Per vincere la diffidenza reciproca, l’unica strada è quella della conoscenza. I giornali dovrebbero imparare a considerare le imprese nella loro complessità e spostare maggiormente l’attenzione verso i processi e i prodotti industriali. Gli imprenditori, da parte loro, debbono fare uno sforzo di apertura, considerare che i giornalisti sono pagati per fare il loro mestiere, che consiste nell’indagare per poi raccontare ciò che si è visto, e che quindi a volte può non essere quello che in azienda ci si attende. Per questo plaudo all’invito rivolto da te a dai tuoi colleghi direttori ai giovani imprenditori di farvi visita in redazione, per vedere come si cucina un giornale. E credo vada dato seguito all’analoga offerta giunta da molti industriali ai giornalisti di trascorrere del tempo in azienda, per conoscerne meglio gli aspetti meno noti. Potrebbe essere la prima pietra tolta al muro che tuttora divide informazione e mondo produttivo nel Veneto.

FONTE: Corriere del Veneto
AUTORE: Auro Palomba

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